Negli ultimi anni, si è andato registrando un vero e proprio cambiamento nell’approccio con la televisione, che ha investito in primis il cambiamento totale, anche se graduale del Digitale Terrestre. Il tutto è stato centrato nel passaggio dallo standard DVB-T1 a quello DVB-T2, che è servito a migliorare nettamente la qualità video delle trasmissione, ma a discapito di molte altre funzionalità, oltre che di alcuni canali che sono totalmente scomparsi dallo scenario televisivo.
Il motivo di questo cambiamento è legato in particolare con le nuove politiche aziendali delle televisioni italiani, che hanno previsto dei tempi più o meno lunghi per adattarsi ai miglioramenti dalla nuova tecnologia televisiva. Non si può dire che le cose siano andate bene, ma finora è impossibile dare dei dati certi per quanti riguarda i risultati a lungo termine.
Digitale terrestre: perché il cambiamento era indispensabile?
Si è trattato per lo più del passaggio da analogico al digitale terrestre che ha sicuramente rivoluzionato il mondo della televisione. Ma allo stesso tempo, tutto è stato legato alla qualità dell’immagine e del suono, che diventano quindi più nitidi e molto dettagliati, rispetto sicuramente a quella analogica, che era soggetta a continui disturbi e interferenze. Inoltre, c’è una maggiore efficienza spettrale; in questo caso, significa che si dà più spazio a nuovi canali, che includono servizi interattivi, come il teletexto o i giochi, e l’accesso ai contenuti on demand.
Con tutti questi miglioramenti, sarà possibile guardare al futuro per un maggiore sviluppo delle telecomunicazioni, soprattutto quelle legati al 5G e ad altri tipi di servizi wireless. Inoltre, ciò permetterà di poter adattare il digitale terrestre alle tecnologie più avanzate, come la televisione ad alta definizione, come il 4K e l’8K, o anche l‘allineamento con gli standard internazionali.
Quali canali spariranno?
Quello che più interessa di fronte ai cambiamenti del Digitale Terrestre è il miglioramento di tutto ciò che è collegato al mondo delle telecomunicazioni, e in questo caso delle televisioni. Si tratta chiaramente di un cambiamento che sta avvenendo in modo assolutamente graduale, perché complesso poiché la situazione, essendo in divenire, è in continua evoluzione. Ecco quali canali spariranno:
- si tratta di tutti i canali che non hanno grandi risultati in termini di visibilità
- tutti i canali che non seguiranno i cambiamenti in termini di standard DVB-T2
- tutti i canali le cui politiche aziendali non seguono le indicazioni internazionali
In questi termini i cambiamenti legati al passaggio al nuovo standard richiedono ovviamente l’aggiornamento dei televisori e anche dei decoder. In alcuni casi, tuttavia, gli strumenti potrebbero essere obsoleti e potrebbe rivelarsi necessario adeguarsi con l’acquisto di nuovi dispositivi. Sicuramente i costi quindi si rivelano particolarmente elevati, ma nulla vieta di poter adeguarsi in modo diverso, ovvero acquistando strumentazione aggiuntiva da associare alle tv che già si possiedono.
Per capire cosa fare potrebbe essere importante rimanere aggiornati sulle ultime novità e capire che tipo di cambiamenti sono in atto al momento, che non necessariamente sono legati alla chiusura di alcuni canali piuttosto che altri. Puoi anche sottoporre il tuo decoder a un controllo più specifico per capire se è possibile da adattare ai cambiamenti che si verificheranno in futuro.