Postepay è un servizio molto comune, conosciuto da praticamente oltre due decenni che si occupa soprattutto di offrire prodotti telematici e legati al contesto finanziario “simil bancario”, il nome fa riferimento anche ad una SpA che da anni controlla le varie carte prepagate e servizi annessi. Anche perchè così diffusi i servizi Postepay sono spesso obiettivo di Truffe.
Queste possono essere disparate ma oramai quasi sempre conosciute al contesto di internet e del world wide web, comportando delle problematiche simili a quelle delle truffe bancarie, oramai da molti anni conosciute ma costantemente in aggiornamento, fonte di preoccupazione non solo per gli utenti ma anche dalle rispettive società: una tipologia di truffa in particolare è ritornata insistentemente in questo periodo.
Truffe online
L’obiettivo di una truffa, che riguardi Postepay o meno, è ovviamente quello di ingannare l’utente che “diventa vittima” in parecchi casi venendo indotto ad essere lui stesso artefice della truffa. Nessuna forma di raggiro telematico infatti può avere successo senza un inganno che porta lui stesso ad “infilarsi in una trappola”.
Il metodo più impiegato ma non sempre facile da riconoscere è quello del phishing, dall’inglese c’è l’assonanza con il termine pescare “fishing” che evidenza il concetto di “abboccare” proprio alla truffa. In molti casi questo avviene con l’invio programmato di email, messaggi ma anche SMS che non provengono da Postepay ma che danno esattamente questa idea.
Come difendersi
E’ anche il caso di un sistema di truffa ritornato in voga proprio in questo periodo, le attenzioni sono rivolte a Postepay perchè, senza mezzi termini, soprattutto nei primi anni non ha avuto un sistema di software interno così efficiente contro le truffe telematiche. Però possiamo riconoscere noi stessi la truffa seguendo alcuni consigli:
- Se è una mail, controllare l’indirizzo di provenienza, se è “strano” è quasi sicuramente una truffa
- Presenza nel testo di diversi errori grammaticali anche molto banali
- Una intestazione generica ad esempio un “Gentile cliente”
- Presenza di link interni al messaggio
- Un tono allarmistico generale
Sono solo alcuni dei segni da tenere in considerazione, che però passano comunque in secondo piano ricordando che Postepay, come del resto ogni forma di istituto di credito o banca sul generis non chiederanno mai informazioni legate al contesto personale, come PIN, codici ma anche accesso immediati. Per questo va ricordato di non aprire mai link che sono presenti nella Mail o nell’SMS.
In tutti i casi questi link sono “fasulli” , ideati per carpire i nostri dati personali una volta inseriti nel database che imita molto spesso in maniera anche abbastanza fedele il portale delle Poste Italiane o direttamente Postepay. Utilizzare sempre il sito ufficiale Postepay per l’accesso (che è postepay.poste.it) oppure in alternativa l’app Postepay.